Se la tua esperienza lavorativa fosse un film, quale sarebbe il titolo e perché

"Il Diritto di Contare": il film narra la storia vera di tre brillanti matematiche afroamericane alla NASA e si concentra sulla perseveranza e sul ruolo cruciale che l'ingegno tecnico ha nell'accelerazione dei grandi progetti. I concetti chiave che caratterizzano questa storia sono l'onestà, la trasparenza e l'impegno a raggiungere i propri obiettivi senza predominare gli altri; per me sono i valori che rappresentano la mia visione ideale di esperienza lavorativa. 
È proprio questo l'approccio che cerco di trasmettere al mio team: creare un ambiente in cui la collaborazione è massimizzata e dove, grazie a questi principi, riusciamo a raggiungere i nostri traguardi insieme. 

Il tuo lavoro quale impatto ha sull’esperienza dei clienti e in che modo contribuisce al successo dell’azienda? 

Nel mio lavoro sono quotidianamente a contatto con i clienti e, occupandomi della gestione progettuale, l’impatto è cruciale. Il mio obiettivo primario è garantire che le soluzioni tecnologiche che implementiamo portino un beneficio reale e misurabile, assicurando un percorso di progetto liscio e trasparente. Cerco sempre di pormi nel modo più positivo e collaborativo possibile. So che la mia persona rappresenta l’azienda e i suoi valori. 

Raccontaci un momento in cui ti sei sentita veramente orgogliosa del tuo percorso lavorativo

La soddisfazione più grande nel mio percorso è il riconoscimento autentico che ricevo dai clienti. Il momento di maggiore orgoglio è quando, anche a distanza di tempo, mi ritrovo a parlare con persone con cui ho concluso progetti importanti. Sentirle dire che lavorare con me è stato bello, semplice, efficace e produttivo è la prova che il mio approccio funziona. Questo feedback positivo, espresso spesso anche davanti ai miei o ai loro responsabili, rafforza il mio impegno per l'onestà e la trasparenza nella gestione dei progetti, che sono cruciali per il successo delle nostre soluzioni tecnologiche. 

Se dovessi descrivere con una parola il team con cui lavori, quale sarebbe e perché? 

"Efficace": il team in cui lavoro e che guido riesce sempre a uscire anche dalle situazioni più complesse, perché sappiamo che la nostra forza sta nell'aiuto reciproco. Quando una persona non riesce da sola, c'è il gruppo che aiuta. Siamo sempre disponibili a darci una mano e questo fa la differenza. Questa collaborazione ci rende incredibilmente efficaci nel nostro lavoro, permettendoci di affrontare le sfide tecnologiche e di raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. In fondo, questa efficacia si basa sui principi in cui credo: perseveranza, onestà, trasparenza e il fatto di raggiungere i risultati senza mai predominare gli altri. 

Se potessi scegliere un superpotere da applicare al tuo lavoro, quale sarebbe? 

Direi sicuramente la capacità di manipolare il tempo. Poter disporre del tempo giusto da dedicare a ogni attività pianificata, senza dover rincorrere costantemente le urgenze, sarebbe il sogno di ogni Project Manager! In realtà, però, è proprio in questo che risiede il bello e la sfida del mio ruolo. Una delle mie competenze (sulla quale credo di essere brava) è proprio la capacità di saper gestire le urgenze e di definire rapidamente cosa è prioritario e cosa, invece, può essere sacrificato. 

Qual è l’aspetto che più ti sorprende del tuo lavoro? 

L’aspetto che più mi sorprende nel mio lavoro è che, indipendentemente da quanto possa essere complessa la soluzione tecnologica che implementiamo, la parte più difficile non è mai la tecnologia in sé. La vera sfida è la gestione delle persone, siano esse clienti, fornitori o colleghi del team. Mi sorprende costantemente come progetti tecnicamente complessi, ma dove il team è in armonia, scorrano fluidi nonostante i normali intoppi. Al contrario, progetti semplici sono resi complicati da tensioni o mancanza di collaborazione tra le persone. Questo mi fa capire che il successo non dipende solo da quanto siamo tecnicamente bravi ma anche dalla trasparenza e dalla capacità che abbiamo di lavorare bene insieme. 

Cosa significa per te far parte di un Gruppo come Impresoft? 

Far parte di Impresoft per me significa in primis avere una solida realtà alle spalle su cui fare pieno affidamento, questo ci permette di presentarci ai clienti non solo con la nostra competenza, ma con una gamma completa e trasversale di soluzioni tecnologiche che ci permette di rispondere a esigenze complesse. Inoltre, far parte di una realtà conosciuta e stimata sul mercato rafforza la nostra credibilità, facilitando la creazione di fiducia e partnership a lungo termine con i clienti.

Qual è la frase che meglio rappresenta il tuo modo di vivere e affrontare le sfide e che consiglieresti a chi vuole intraprendere un percorso di lavoro in Impresoft? 

"Non può piovere per sempre": è una frase che ho anche tatuato ed è per me una sorta di mantra che porto con me sia nel lavoro che nella vita privata. Mi ricorda che, nonostante le difficoltà che si affrontano, prima o poi il sole uscirà di nuovo. Nel nostro lavoro, questo significa che dopo una "tempesta" (un progetto complicato o un intoppo tecnico) saremo diversi, cambiati, ma sicuramente migliori. 

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