NOI UOMINI DURI. La storia di un gruppo di persone che deve affrontare una serie di ostacoli per raggiungere l’obiettivo, cercando di mettere in campo tutte le proprie qualità e le proprie conoscenze e, in assenza di queste, tutto il proprio impegno e ingegno nel trovare la soluzione più efficace. Sempre in un contesto di squadra e di gruppo.
Al termine della prima esperienza lavorativa, di due settimane negli USA, il cliente italiano mi chiamò per dirmi che erano contenti del lavoro che stavo facendo: fu davvero di enorme sollievo per me e rappresentò una molla incredibile per la mia autostima minata, fino a quel momento, da qualche incertezza e da diversi dubbi. Quell’episodio è stata la seconda sliding door.
La prima volta che mi hanno proposto un viaggio di lavoro all’estero, precisamente negli USA. Ero cosciente di non essere pronto, soprattutto da un punto di vista della lingua inglese, ma accettai lo stesso, conscio delle difficoltà che avrei incontrato e delle paure che avrei dovuto affrontare. Alla fine, ebbi ragione io…
Forse leggere nella mente altrui, non per scoprire i segreti più nascosti dell’altro, ma per cercare di entrare sempre di più nelle sue emozioni, per meglio interagire. Una specie di empatia da X-Men!
La continua varietà di situazioni diverse che devi affrontare, andando ben al di là delle proprie conoscenze, delle proprie esperienze, e del proprio know-how. Stare sempre al di fuori della propria campana di vetro rappresenta il bello del mio lavoro e lo rende dinamico. Sempre.
Significa affrontare attivamente una sfida importante, stimolante e, sicuramente, vincente. Significa essere parte di una realtà dinamica, nuova, moderna, che mi permette di essere soddisfatto e contento del mio lavoro.
“Nella crisi sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie, e chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato” (A. Einstein).