L’adozione dell’intelligenza artificiale sta accelerando a ritmi mai visti prima nella storia della tecnologia. Un nuovo studio di OpenAI mostra come ChatGPT abbia raggiunto quasi il 10% della popolazione adulta mondiale ogni settimana, Google introduce un protocollo universale per i pagamenti sicuri tramite agenti AI, mentre NVIDIA investe fino a 100 miliardi di dollari per realizzare la prossima generazione di datacenter AI di OpenAI. Nel frattempo, Anthropic avverte che questo boom globale rischia di ampliare il divario digitale tra economie ricche ed emergenti.
Uno studio congiunto di OpenAI e del National Bureau of Economic Research rivela che ChatGPT attrae ora 700 milioni di utenti ogni settimana - circa un adulto su dieci a livello globale. Le applicazioni in ambito lavorativo, come la scrittura e il supporto decisionale, continuano a dominare l’uso professionale, ma il 70% dell’attività complessiva è ora legata a scopi personali o ricreativi. Le donne rappresentano il 52% degli utenti, mentre la fascia d’età 18-25 anni costituisce quasi la metà di tutte le conversazioni. I dati di OpenAI mostrano una tendenza chiara: ChatGPT si è trasformato in uno strumento mainstream per apprendere, risolvere problemi e ricevere consigli quotidiani, non più solo per la produttività professionale.
Google ha introdotto l’Agent Payments Protocol (AP2), un framework aperto che consente agli agenti AI di effettuare transazioni per conto degli utenti tramite “mandati” firmati crittograficamente. Questi mandati creano una traccia verificabile delle operazioni. Il protocollo AP2 è compatibile sia con pagamenti fiat (valute tradizionali) sia con criptovalute, grazie alla collaborazione con Coinbase e la Ethereum Foundation. Il supporto di Mastercard, PayPal e American Express suggerisce che AP2 potrebbe diventare l’infrastruttura di riferimento per il commercio agentico - standardizzando le modalità con cui i sistemi AI autonomi acquistano, vendono e negoziano.
Nel più grande accordo infrastrutturale mai visto nel settore AI, NVIDIA investirà fino a 100 miliardi di dollari per costruire datacenter con una capacità di 10 gigawatt, interamente dedicati a OpenAI. Il rollout utilizzerà la nuova piattaforma Vera Rubin di NVIDIA, con le prime implementazioni previste per il 2026. Questa collaborazione mira a sostenere le crescenti esigenze computazionali dei 700 milioni di utenti OpenAI e a preparare il terreno per la prossima generazione di modelli, oltre GPT-5. L’entità dell’investimento sottolinea una nuova realtà: il vero collo di bottiglia dell’AI non sono più gli algoritmi, ma l’energia elettrica.
Un nuovo rapporto di Anthropic evidenzia che l’utilizzo pro capite di AI è 4-7 volte superiore in nazioni ricche come Singapore e Israele rispetto alle economie emergenti. Anche all’interno degli Stati Uniti, Washington D.C. e Utah guidano i tassi di adozione, superando perfino la California. Lo studio rileva un divario culturale: gli utenti delle regioni più abbienti tendono a collaborare con l’AI per apprendimento e ricerca, mentre nei mercati emergenti l’AI viene impiegata prevalentemente per attività di routine come il coding. Senza investimenti mirati in infrastrutture e formazione, il rischio è che l’AI amplifichi, anziché ridurre, le disuguaglianze globali.
L’economia dell’AI sta entrando in una nuova fase, caratterizzata da tre assi portanti: infrastruttura, fiducia e inclusione. La scala raggiunta da OpenAI segna una vera rivoluzione per i consumatori; il protocollo AP2 di Google definisce lo standard per le transazioni autonome degli agenti AI; l’investimento di 100 miliardi di dollari di NVIDIA sancisce l’hardware come nuova frontiera competitiva. Tuttavia, il monito di Anthropic resta centrale: l’accesso all’AI non è ancora equo e rischia di aumentare le disuguaglianze. La prossima sfida per leader aziendali e decisori politici non sarà solo costruire sistemi più veloci, ma garantire che tutti possano permettersi di “collegarsi” al futuro digitale.